Ciò che ci sta a cuore è arredare con stile…ma sempre con una grande attenzione per la qualità della vita. Un sogno per molti…OFFICE IN THE GREEN!
Eccoci giunti al terzo elemento in questo viaggio esplorativo nella materia da costruzione. Nei prossimi due appuntamenti parleremo di un materiale nobile e dalle infinite declinazioni, in termini chimici, estetici e per le modalità di utilizzo: si tratta della pietra.
La sua forza, la durevolezza, la plasticità della pietra e, in generale, dei materiali di origine minerale, sono le peculiarità che ne fanno uno degli elementi prediletti nell’ambito edile e rappresentano anche una delle modalità primitive per eccellenza tra i sistemi costruttivi elaborati dall’uomo nell’arco della propria evoluzione.
Ma oggi, della pietra vorrei esplorare un aspetto meno riconosciuto ma di gran lunga più affascinante… Si chiamano Pietre Luminose, sono state ideate e prodotte da Lithos Design e rappresentano una gamma di lavorazioni del marmo capaci di giocare su una delle caratteristiche più improbabili della pietra: la trasparenza. L’idea è estremamente interessante perchè ripropone il marmo in una modalità eterea che ricorda capolavori irripetibili come quelli di Canova, in cui la rigidità siderale di questo materiale si stempera nell’armonia della forma, lasciando anche trapelare la luce attraverso la leggerezza del tocco dell’artista… Forse per è per questo che le Pietre Luminose sono state pensate con i nomi di otto stelle; formelle modulari retroilluminate con le quali rivestire pareti e dettagli di spazi di rappresentanza o abitazioni private, in cui ognuna racconta una declinazione di grande eleganza che suggestiona la vista. Della durevolezza della pietra viene mantenuta ed esaltata la terza dimensione, per cui le formelle sono lavorate mantenendo questa componente e ricercandone la bellezza della stratificazione fossile, per esempio.
“La luce penetra e attraversa l’elemento naturale svelando la sua anima più sensuale e intima. Il marmo così si rivela, armonizza le stratificazioni, scopre colori inattesi restituendo luce dolce e soffusa all’ambiente che acquista una forte personalità scenica”.
Courtesy http://www.lithosdesign.com/it/collezioni_introduzione_pietreluminose.aspx
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A cura di Elena Ientile, Alma Rebus Communication
Questo secondo appuntamento rivolto all’esplorazione del metallo è dedicato all’accezione che più si lega al concetto di “materia prima”, ovvero il metallo grezzo, in particolare, quello da ARMATURA: da costruzione, senza patinature, anodizzazioni, stabilizzazioni di sorta.
Come sappiamo, il metallo è uno degli elementi primordiali che ha accompagnato il processo evolutivo dell’uomo ed è, fondamentalmente, uno dei tanti “regali” che il nostro pianeta Terra è in grado di offrirci… Ora, io trovo che uno degli utilizzi migliori che gli esseri umani abbiano fatto del metallo, sia proprio l’impiego nella realizzazione di utensili, gioielli e, in tempi più recenti, arte, design ed edilizia.
In quest’ultima, l’accostamento del metallo ad altri materiali, ha costituito una vera e propria invenzione che ha cambiato il corso delle cose e aperto la strada ad un modo di costruire che ha rivoluzionato il profilo urbanistico della maggiorparte delle nostre città: parliamo del metallo impiegato nelle “armature”, per fortificare le strutture fondamentali di una costruzione. Se possiamo affermare di essere in un’epoca “post-contemporanea”, allora ci tocca il ruolo di quelli che sono andati “oltre” ciò che era moderno e poi, oltre ciò che era contemporaneo… ed ecco affacciarsi il profilo del design, quello contemporaneo nel vero senso del termine, in grado di sublimare la componente puramente funzionale di questo metodo costruttivo,estraendone il gradiente estetico. Sono gli arredi in metallo e cemento, quelli dove il metallo è pronto (o sembra…) a deteriorarsi con il passare del tempo, dove la fusione col cemento nell’armatura, fa si che il metodo costruttivo diventi motivo decorativo e la funzione del metallo smette di essere funzionale per assumere una carica concettuale…
Ed ecco alcuni esempi.
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A cura di Elena Ientile, Alma Rebus Communication
È un designer israeliano ad avere “inventato” un affascinante processo creativo in cui troviamo, due materiali tanto diversi quanto complementari come il metallo e il legno, fondersi in un’unica creazione: sono le sedute e i tavoli di Hilla Shamia, risultato di un procedimento quasi alchemico che ha riscosso molto plauso nell’ambito della cultura del design d’interni, sforando, grazie alle caratteristiche di unicità, di forte impatto estetico e di ordine concettuale, in un filone di taglio decisamente artistico…
La serie di creazioni ottenute con questa tecnica si chiama Wood Casting e si basa sul riversamento di colate di alluminio fuso nelle fenditure lasciate dalla natura nei tronchi d’albero, un’armoniosa integrazione tra le forme naturali del legno e la scintillante solidità del metallo. Uno degli aspetti più intriganti di questo processo è la capacità di preservare la memoria e l’identità della materia trasformandola al contempo in un elaborato con una funzione e un aspetto contemporanei: il metallo fuso, colato sul tronco, brucia un primo strato di legno aumentando la ricchezza cromatica del materiale, sottraendo la connotazione negativa dell’arsura che qui si armonizza nella giustapposizione metallo/legno, suggellandone la bellezza.
Un esempio di come malleabilità e forza possano convivere nel binomio caldo/freddo, liberando il potenziale creativo della materia che qui si traduce in una sublime manifestazione di unicità ed eleganza.
Visita anche www.hillashamia.com
In questo secondo appuntamento con la materia LEGNO, vorremmo proporvi una piccola panoramica di prodotti nati in seno alla cultura del design contemporaneo che evidenzia l’estrema malleabilità di questo prezioso materiale, sia in termini pratici quanto per la versatilità di utilizzo.
Il legno, oltre ad essere un elemento nobile e prezioso da un punto di vista materico, con caratteristiche eco-biologiche di altissima evidenza -come abbiamo visto nell’articolo precedente- riveste anche un ruolo etico e concettuale, oltre che estetico, di primissimo piano: al legno viene infatti associato il lavoro manuale dell’uomo nei termini più ancestrali e ad esso si connette un immaginario collettivo di rassicurante solidità, riparo, accoglienza, per non parlare poi della funzione che svolge in relazione al fuoco…
Il legame che unisce gli esseri umani a questo prodotto della natura, è pertanto degno di essere celebrato come uno dei connubi che resiste al fenomeno di consunzione operato dalla tecnologizzazione nella nostra società. Ovvero, nonostante la ricerca e la sperimentazione proseguano in direzione di nuovi materiali, il legno rimane un punto di riferimento in svariati settori che attengono all’attitudine progettuale e costruzionistica dell’uomo.
Ecco quindi alcuni esempi dell’uso che il design contemporaneo, fa del legno.
IL LEGNO COME TESSUTO
IL LEGNO COME MOSAICO DA PARETE
IL LEGNO… DEL FUTURO!
IL LEGNO COME PAESAGGIO…
Per il primo appuntamento di questa piccola “rassegna” dedicata all’esplorazione dei materiali da costruzione, arredamento e decorazione, abbiamo pensato di affrontare un argomento che riguarda tutti noi: protagonista è IL LEGNO, materia prima preziosa, versatile e, soprattutto, eco-sostenibile. Ed ecco alcune applicazioni esemplari nell’ambito del design eco-compatibile in legno, in particolare, il riuso dei pallet.
I pallet in legno da spedizione rappresentano quasi la metà della quantità totale di prodotti in legno e, pensate, quasi sempre vengono gettati via dopo essere stati utilizzati una sola volta!
Alcuni designer eco consapevoli hanno usato i pallet di legno per creare alcune forme architettoniche meravigliose, applicando il principio delle “tre R”: riciclaggio, riutilizzo, riduzione. D’altronde architetti, designer e creativi di tutto il mondo sono impegnati ormai da anni nella creazione di brillanti capolavori realizzati con MATERIALI RICICLATI.
Di seguito trovate alcuni esempi dal mondo di questo modo fare design che sono stati premiati dalla critica internazionale per gusto e originalità.
Pupa Pavilion è un progetto realizzato dal designer britannico Liam Hopkins dello studio Lazarium, ispirandosi alla struttura poligonale di ragnatele, alveari e alle tessiture dei nidi degli uccelli. Si tratta di un grande tendone, interamente costruito con pallet di scarto riciclati, cartone e altri rifiuti da imballaggio. Questo artefatto faceva parte di una commissione d’arte “Waste Not Want It”, che aveva l’obbiettivo di incoraggiare le persone a riutilizzare i rifiuti e creare opere d’arte. I pallet e i rifiuti di cartone sono stati acquisiti sottoforma di balle e successivamente ridotti in poltiglia. Un totale di 3972 unità di cartone triangolare sono stati utilizzati per costruire l’intera struttura. Anche le sedie e i tavoli sono realizzati con pallet di legno riciclato.
Paletten pavillon
Progettato e fondato nel 2005 dall’architetto tedesco Matthias Loebermann, Paletten Pavillon è un altro esempio di struttura realizzata interamente con pallet in legno. Concepito per essere facile e veloce da montare e smontare, il designer ha creato questo impianto sostenibile per il Campionato del Mondo di sci alpino in Germania per poi trasformarla in una struttura per meeting temporanei. Sono stati utilizzati tiranti e cinghie di trazione per tenere insieme tutti gli elementi. Questa struttura sostenibile misura 6 metri di altezza, 18 metri di lunghezza e 8 metri di larghezza. Il padiglione è stato fatto da 1300 pallet di spedizione ed è caratterizzato da una geometria con un particolare reticolato strutturale in grado di attribuirgli un interessante effetto scenografico che, con l’illuminazione notturna dall’interno, raggiunge il culmine del fascino.
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